AI nella realtà audiovisiva

Il seminario sulle nuove tecnologie e sulla sostenibilità nel modo dell’audiovisivo svolto il 1° primo dicembre è stato il primo evento targato NaNoFilm+, una nuova realtà che si affaccia su un mondo scosso dalle importanti innovazioni.

La realtà audiovisiva è al centro di un cambiamento epocale messo in atto dalle nuove tecnologie, nella fattispecie dall’intelligenza artificiale. Si è discusso molto al riguardo; si sono schierate diverse opinioni, molte delle quali hanno espresso svariate perplessità verso il nuovo futuro che si prospetta. Alcuni hanno invece trovato nella nuova tecnologia un efficace strumento creativo e produttivo. Ma lì, al centro di questo dibattito, ci sono le nuove generazioni. Sono loro, infatti, a dover delineare un pensiero che possa tradurre quanto stiamo vivendo. Il seminario è stato un modo per inquadrare un cambiamento con cui tutti, specialmente i più giovani, dovranno scendere a patti.

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Ogni intervento verteva su tematiche che coinvolgevano il mondo dell’audiovisivo. Mauro Di Bella, Angelo Grimaldi, Giacomo Carruolo e Marino Guarnieri ad esempio, hanno approfondito il discorso attraverso l’animazione. Quest’ultima infatti già sfruttava e continua tutt’oggi a utilizzare le machine learning per ottimizzare i tempi di creazione. Ma sottolineano l’importanza di un’impronta creativa. L’AI, dunque, non deve figurare come mezzo indispensabile per produrre qualcosa di nuovo, ma piuttosto come database dal quale poter ricavare maggiori input possibili per creare e rifinire un progetto.

Un ulteriore puntuto di vista è stato offerto da Luigi Barletta, regista e docente all’Accademia di Belle Arti. Partendo da un assunto di Umberto Eco del saggio “Apocalittici e integrati” ha descritto due fronti che si sono schierati da quando l’AI si è concretizzata, uno che sostiene innovazioni di questo tipo, l’altro che le allontana.

Francesco Di Meo, invece, ha puntato la lente sul mondo del commercial. La comunicazione in questo campo è ovviamente essenziale e più si è performanti più si è efficaci. E qui, afferma Di Meo, l’intelligenza artificiale arriva in nostro aiuto. Tecnologie di questo genere permettono di ridurre i tempi di lavoro e di eludere tutte quelle inezie che fino a poco tempo fa occupavano tempi in cui ci si poteva dedicare ad altro.

Sono state mosse diverse critiche nei confronti di questi sistemi intelligenti. Tanti posti di lavoro, soprattutto quelli più manuali, non avranno più bisogno della mano dell’uomo. Questa è una realtà che siamo costretti ad affrontare. E attenzione, il “costretti” non per forza implica un’accezione negativa. Il cambiamento tecnologico scuote equilibri fragili e muta tanti punti di vista; ciò causa delle crepe dalla quali potranno fiorire nuove opportunità, nuovi orizzonti. Chissà. Il seminario serviva proprio a questo. Ora, l’IA certamente sarà una compagna di vita che ci seguirà per tutto il nostro futuro, ma ciò non toglie che il mondo e la società che lo popola si conformi con questo cambiamento per farne un grande strumento di produttività.

Che siate propensi o contrari all’intelligenza artificiale cercate, in questo momento storico e per quanto possibile, di avere la mente aperta. E quindi non di appoggiare o di allontanare certe idee, ma di interrogarvi al riguardo. Non lasciate che dei preconcetti influenzino il vostro modo di pensare. Varate tutte le possibilità, informatevi e definite un vostro pensiero critico. Almeno fino al prossimo evento di NaNoFilm+, c’è ancora tanto da dire e tanto spazio per farlo.

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