NaNo Film + e AI

“L’apocalisse è l’ossessione del dissenter, l’integrazione è la realtà concreta di coloro che non dissentono”. Nel 1964 Umberto Eco aveva delineato nel suo saggio “Apocalittici e integrati”gli atteggiamenti che la massa avrebbe potuto adottare verso le innovazioni. Gli apocalittici sono coloro che vedono nell’omologazione culturale e nelle innovazioni solo accezioni negative; a differenza dell’integrato che ne coglie tutti gli aspetti positivi.

È da questo assunto che NaNo Film +, con il contributo dell’Accademia di Belle Arti e il sostegno della Film Commission Regione Campania, ha dato il via a una “tavola rotonda” che ha offerto al pubblico maggiore chiarezza circa il recente avvento della nuova era tecnologica e di come questa si interfacci con la realtà audiovisiva.

Ieri mattina, al cinema Modernissimo, in una sala gremita da studenti, l’intelligenza artificiale è stata la protagonista indiscussa di un dibattito generato da esponenti del settore audiovisivo. Tante realtà diverse si sono confrontate cercando di delineare dei prospetti futuri sul ruolo che la tecnologia avrà nelle nostre vite, con tutti i pro e i contro.

Mauro Di Bella di Fantasmagorie Studio è stato il primo a prendere parola, spiegando come il mondo dell’animazione cerchi di essere sempre al passo coi tempi. Il suo intervento ha delineato i confini di un concetto che a poco a poco si sta concretizzando in tutti i settori lavorativi. Ma ciò che più conta, ha commentato, è definire degli equilibri; il mondo si sta decentralizzando, è bene quindi cercare di fare dell’AI un’opportunità per l’uomo piuttosto che un suo surrogato. Ha poi concluso presentando “The Wave”, un cambio di paradigma che intende formare un ecosistema che parte dalla community e arriva a realizzare un film.

Ha poi continuato Luigi Barletta, regista e coordinatore del corso di cinema e audiovisivo. Il suo dibattito ha dato vita a una serie di interrogativi etici circa l’utilizzo delle AI. Queste, infatti, potrebbero abbattere quei confini che delimitano le sfere private di ognuno. Successivamente si è legato a uno dei classici del cinema “2001 – Odissea nello spazio”, spiegando come la pellicola offra al pubblico varie risoluzioni sulle nuove machine learning che stanno prendendo piede. Infine ha riepilogato affermando: “Lo strumento deve essere al servizio dell’uomo e non il contrario”.

A seguire Francesco De Meo di Dadomani Studio ha illustrato come il settore pubblicitario sia una grande arena dove poter sperimentare le nuove forme tecnologiche. Ha poi puntato la lente sui creativi; saranno loro, infatti, a giocare un ruolo importante in futuro, perché sono i primi che si interfacciano con i nuovi programmi intelligenti. Francesco De Meo vede nelle AI un sostegno efficace per la creatività in un mondo che vede alla vita in una maniera sempre più pragmatica.

Marino Guarnieri della Mad Entertainment ha fatto chiarezza sul processo lavorativo che concerne l’animazione, tenendo a specificare che le AI, piuttosto che come sostegno produttivo, figurano in questo campo come “enzima” della creatività. “Passiamo da Pinterest a Midjourney” ha esordito “ma ciò non deve soppiantare il lavoro di un artista”. Programmi del genere, ha specificato, devono servire prettamente per immaginare in maniera più performante e non andare a sostituire il marchio distintivo di un disegnatore. Il suo discorso ha esortato il pubblico ha soffermarsi sul labile confine che c’è tra la limitazione e il progresso.

Angelo Grimaldi e Giacomo Carruolo di Croco pie Studio, si sono detti decisi a utilizzare queste nuove tecnologie ma sempre con parsimonia. Sperimentando, hanno intravisto nelle AI una certo limite che non permette di lavorare in maniera del tutto performante. Hanno poi terminato dicendo: “Siamo sempre attenti alle innovazioni ma è bene capire come ottimizzare i tempi”.

Gli interventi sono poi culminati con una tematica che racchiude tutto ciò che il cambiamento promette. L’ecosostenibilità nel settore audiovisivo figura come chiave per un futuro molto più consapevole. La situazione per quanto riguarda le linee guida del cinema sostenibile sono poco chiare è molto approssimative. Quando si parla di cambiamento è bendi quindi indirizzare il discorso anche verso tematiche così sensibili e urgenti.

Vincenzo Lamagna e Gelsomina Prositto, organizzatori del seminario e portavoce di NaNo Film +, hanno spiegato come eventi di questa risma siano essenziali per le nuove generazioni, le quali si trovano in balia di un cambiamento che ha scosso fragili equilibri.

Alla fine dell’evento, Gelsomina Prositto si è rivolta agli studenti:

“Voi siete la generazione critica, il punto di rottura che segnerà l’ingresso verso il futuro. Questo seminario aveva lo scopo di fare chiarezza sui cambiamenti a cui stiamo andando incontro, spero possa essere stato d’aiuto”.

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