Tutti parlano di sostenibilità, in qualsiasi settore: dalla finanza al fashion, dal marketing al salumiere di quartiere. Allora ne parliamo pure noi, ed oggi scopriremo la connessione tra Sostenibilità e Cinema.
“Perfetto, ci mancava solo la NaNo Film a rifilarci il pippone sui bicchieri di carta e i delfini morti nelle buste di plastica!”
Cari lettori dal dubbio cinismo, quella è Ecologia: una parte importante, ma molto piccola della Sostenibilità. Se fate i bravi e leggete con attenzione, vi renderete conto che la Sostenibilità è qualcosa di molto più grande che travolge il mercato dalle fondamenta.
In parole povere, del vostro utilizzo spropositato dei bicchieri di plastica, in questa sede, ce ne sbattiamo altamente.
Partiamo dalle basi: gli amici markettari direbbero che la Sostenibilità è un macro-trend (una cosa molto di moda, ndr); in realtà essere sostenibili, mai come adesso, è una necessità inderogabile per qualsiasi tipo di business. Perché? I motivi sono vari e cerchiamo di riassumerli:
Innanzitutto, applicare una visione sostenibile permette all’impresa di entrare in contatto diretto con organismi sovranazionali, essendo questa materia completamente concentrata in enti di rilevanza.
Una cosa chiamata tipo Unione Europea, per intenderci.
Inoltre, dimostrare di essere sostenibili permette alle organizzazioni di accedere a fondi monetari di grande consistenza, partendo dai celebri finanziamenti denominati, con estrema originalità, “green”.
Infine, il pubblico di oggi, finalmente, è attento alla responsabilità che ogni azienda si assume nel creare valore condiviso per la collettività. Essere sostenibili, quindi, fa bene anche alla reputazione.
“Ma che significa essere sostenibili?”
Ecco, dopo il preambolo avete partorito una domanda chiave. Facciamo un po’ di storia recente.
Ok i Patti Lateranensi (1929), passi anche il Protocollo di Kyoto (1997), ma una fermata necessaria va fatta nel 2015. In questo brillante anno, 193 paesi appartenenti all’ONU decidono di sottoscrivere la celebre Agenda 2030, contenente i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile o “SDGs” (Clicca qui per saperne di più) . La sostenibilità, finalmente, diventa universale per qualsivoglia organizzazione (salumeria o grande gruppo bancario).
Gli obiettivi sono traguardi condivisi da raggiungere in collettività.
Poiché queste regole sono state emanate dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e non dal comitato civico “Calvizzano Verde” (che salutiamo), ne sono scaturiti dei veri e propri obblighi legali a cui le imprese devono sottostare.
Vi meraviglierete, ma l’ambiente rappresenta solo una parte dell’Agenda 2030. Le altre due parti, importanti allo stesso identico modo, sono la società e l’economia.
Dopo aver chiarito cosa si intende per sostenibilità, capiamo qual è la connessione tra Sostenibilità e Cinema.
Il rapporto con il cinema
L’arte in generale, il cinema in modo particolare, è capace di rappresentare una realtà esistente o immaginaria, e farsi promotrice di determinati valori. Tolto il romanticismo del cinema come “promotore della sostenibilità” (quando riapre, ovviamente), possiamo parlare di cose serie.
L’industria cinematografica rappresenta una voce di business sotto tutti i punti di vista: si rivolge ad un mercato, offre lavoro, trasforma materie prime, dialoga con più fornitori, consuma risorse, promuove sè stessa ed i suoi prodotti. Durante l’intera filiera, per ammortizzare i costi e trarre maggior profitto, necessita di attivare meccanismi di sostenibilità. Il cinema è sostenibile se valorizza il proprio capitale umano, formandolo e dandogli una retribuzione dignitosa; se ricicla/riutilizza (sono cose diverse, sappiatelo) la grande quantità di scarti che produce e, infine, se fa attenzione agli sprechi (acqua, elettricità, combustibile) rispettando l’ambiente circostante e tutte le forme di vita. Per essere sostenibile il cinema deve sentirsi ciò che è: un’azienda. Perciò deve adeguarsi agli obiettivi di sviluppo sostenibile citati qualche riga fa.
“Basterebbe fare solo questo?”
Cari lettori ammorbiditi da questa filippica sulla connessione tra sostenibilità e cinema, la risposta è sì.
Purtroppo, però, la particella “solo” è completamente sbagliata. Dichiarare che durante le riprese tutti gli attori hanno bevuto dai bicchieri di carta (che fanno malissimo) è molto più semplice, piuttosto che ammettere di aver stipulato con loro contratti farlocchi oppure di aver abusato dell’energia elettrica per i macchinari. È ancora più facile “lavarsi di verde” (greenwashing, per scoprire cos’è clicca qui) e millantare cose che in realtà nemmeno sono state fatte.
Oggi, essere sostenibili è necessario. Essere consapevoli di cosa si sta parlando lo è ancora di più.
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