Miyazaki e Shinkai hanno reinventato l’animazione, conferendole una magia spettacolare e unica. Guardare un film di questi due grandi registi del cinema d’animazione giapponese è come un sogno ad occhi aperti. Due personaggi diversi sotto certi punti di vista ma appartenenti alla stessa scuola di pensiero. Con la loro filmografia riescono a delineare un genere unico e rarissimo, composto da immagini suggestive e meravigliose. Storie di una malinconia e di una magia da togliere il fiato, e personaggi strabilianti e incredibilmente umani. L’animazione è il miglior strumento attraverso il quale questi due grandi animatori riescono a creare mondi e descriverne ogni piccolo dettaglio.
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Hayao Miyazaki e lo studio Ghibli
Hayao Miyazaki è nato durante la seconda guerra mondiale, precisamente nel 1941. Figlio di un ingegnere aeronautico, trascorre l’infanzia ad osservare il cielo. Infatti, sviluppa fin da piccolo una grande passione per il volo e per gli aeroplani. Dopo la laurea in scienze politiche inizia un percorso da disegnatore che lo porterà a fondare uno degli studi d’animazione più importanti al mondo: lo studio Ghibli. I primi film sfornati da questo studio non furono un gran successo economico ma man mano col passare degli anni diventarono veri e propri cult, come “Il mio vicino Totoro”. Erano gli anni del dopoguerra e, quasi tutte le produzioni giapponesi avevano l’intento di criticare e marcare quello che era stato la guerra e i sui effetti. Basti pensare ad “Una tomba per le lucciole”.
Miyazaki aveva l’intenzione di raccontare storie fuori dall’ordinario, cercando di evadere dalla realtà. I sui film composti da immagini di una complessità pazzesca e personaggi dotati di un character design strabiliante lasciano un segno nella storia dell’animazione. Film come : “Porco Rosso”, “La città incantata”, “Il castello errante di Howl” ecc…resteranno per sempre nei libri di storia.
Makoto Shinaki, il regista dei cuori spezzati
Shinkai, vive un epoca successiva a Miyazaki. Infatti i suoi lavori partono dal 1999, con il cortometraggio “Lei e il gatto”. Shinkai si appassiona sin da piccolissimo ai manga e dopo una laurea in letteratura giapponese, si unisce ad una compagnia di videogiochi. L’amore per il disegno lo porta a dedicarsi completamente all’animazione, lasciando il proprio lavoro. I film di Shinkai sono dotati di un romanticismo e di una magia che è dell’incredibile.
Attraverso immagini cariche di una malinconia distruttiva e dialoghi di un romanticismo soave, i suoi film sono vere e proprie sinfonie animate. Il suo primo lungometraggio è del 2004 con “Oltre le nuvole, il luogo promessoci”, seguiranno poi “5cm al secondo”(uno dei film che meglio descrivere il genere del regista), “Viaggio verso Agartha”, “Il giardino delle parole” ecc…L’amore e la distanza sono i due fattori che più caratterizzano le sue opere e ogni film cerca di darne un significato e un finale tutto suo.
Miyazaki e Shinkai hanno reinventato l’animazione?
Miyazaki e Shinkai non solo hanno reinventato l’animazione, ma sono stati capaci di farci emozionare e immedesimare totalmente nei personaggi, avvolgendoci nella loro più che rara e straordinaria magia.