La sceneggiatura di “Settembre” della regista e sceneggiatrice Giulia Steigerwalt è riuscita ad adempiere ad un compito davvero difficile del cinema odierno e cioè quello di scrivere un copione che abbia un senso e una conclusione narrativa efficace.
Quella della Steigerwalt (CLICCA QUI) una sceneggiatura ben articolata, con i suoi set up pay off(CLICCA QUI), le sue spinte narrative e, ovviamente, la risoluzione.
I protagonisti di questa storia sono tutti accomunati da una peculiarità che muove i fili delle loro vite, l’inadeguatezza. Sentirsi inadeguati in un mondo che corre e ci lascia stremati sul ciglio della strada è un aspetto dell’esistenza che tutti noi abbiamo provato.
Personaggi diversi, vite diverse, ma obiettivi comuni. Sappiamo come approcciarci alla vita, come socializzare e come vivere. Allora perché è così difficile metterlo in pratica? “Settembre” tenta di dare una risposta a tutto questo e lo fa delineando le storie di queste persone.
I protagonisti sono alla ricerca della felicità più pura e genuina e non quella inflazionata da rapporti artificiosi e sentimentalmente opprimenti. Non adagiarsi sugli allori, ma semplicemente vivendo nella maniera più naturale possibile.
Mi sono ricordata com'è quando uno è proprio felice...
Vi consigliamo vivamente la visione di questo film. Una pellicola senza troppe pretese, ma che prende le scelte giuste. Una sceneggiatura che emoziona e con la quale ci si può identificare fino all’ultimo.