In “Comedians” la comicità è filosofia sociale. Il nuovo film di Gabriele Salvatores, tratto da un’opera teatrale del 1975 di Trevor Griffiths, è uno spettacolo in tutti i sensi. L’opera, era già stata proposta al teatro dallo stesso Salvatores nel 1985 e ora viene ripresentata al cinema con un cast tutto nuovo. Sei aspiranti comici, frequentano il corso di stand-up comedy di Eddie Barni. I sei personaggi, sono nelle fasi finali della preparazione di uno spettacolo in un night, al quale parteciperà un famoso personaggio comico della televisione: Bernardo Celli. Quest’ultimo deciderà le sorti dei sei artisti, ingaggiando nella sua agenzia i più promettenti. Tra Eddie Barni e Bernardo Celli, non scorre buon sangue. I due, infatti, hanno idee opposte sull’arte della comicità. Barni, pensa alla comicità più come una soluzione che a un mezzo per strappare una rista, una comicità che faccia riflettere e che vada oltre i banali stereotipi. Celli, invece, opta per una comicità disimpegnata, più banale ma efficace sul pubblico.
"La maggior parte dei comici serve sul piatto: paure, pregiudizi. Ma i migliori, illuminano..."
“Comedians” è il connubio perfetto di un’opera teatrale e un film per il cinema. Composto da una sceneggiatura prorompente, incalzante e soprattutto complessa, visto la poca varietà di location presenti, riuscire, comunque, a costruire dei dialoghi così fluidi e veloci, non è affatto semplice.
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La comicità è filosofia sociale
La comicità, ha da sempre avuto un obbiettivo, quello di far ridere. Ma se invece fosse qualcos’altro? Qualcosa di molto di più complesso e profondo di così? Ecco, il film ci conduce a un punto di vista diverso, al quale non siamo abituati a pensare dell’arte comica. Essere capaci di far ridere non basta, un vero comico è colui che riesce ad abbattere ogni pregiudizio, che non si accontenti di una banale battuta stereotipata, che faccia della vera e propria arte sopra quel palco.
L’insegnate Eddie Banrni, interpretato da Natalino Balasso, apre un vero e proprio mondo allo spettatore. La comicità non va presa sottogamba è uno strumento che usato nel migliore dei modi può essere realmente terapeutico.
Politcally Correct
“Il politicamente corretto è rischioso, se viene usato in una certa maniera. Vediamo quello che sta succedendo con il #MeToo, un’istanza giusta che sta diventando ridicola. Oppure guardando al cinema il politically correct porta a premiare per forza un film con degli attori neri. Addirittura c’è l’obbligo. E’ una questione di equilibrio. Certo, bisogna stare attenti e non fare sempre e solo battute infelici sui neri. Il confine è sottilissimo e va considerato”
Così il regista di “Mediterraneo” si espresso riguardo all’uso della politically correct. E’ vero siamo sfociando in uso spropositato di questo orientamento ideologico. Anche l’Academy ha dimostrato più volte di essere fin troppo politicamente corretta (basti pensare a “Pinocchio” candidato agli Oscar 2021), risultando anche in un certo senso ingiusta. Bisogna trovare un giusto equilibrio e non marcare così tanto le inutili differenze sociali.
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“Comedians” è un vero e proprio gioiellino italiano, certamente da non perdere. Noi della Nanofilm, consigliamo la visone di questo film che, donerà una nuova e del tutto diversa visone della comicità.