Il trattamento cinematografico

Il trattamento cinematografico è una delle molteplici fasi che compongono una sceneggiatura, è anche la meno utilizzata e la più sottovalutata. Per scrivere una sceneggiatura spesso si procede per step. Seguendo con zelo questi punti chiave del processo creativo, essi aiuteranno a scrivere uno screenplay efficace. Ma parafrasando Linda Seger: “Non c’è un modo giusto“. Il processo creativo è un lavoro artistico complesso e sfiancante ma non è unico. Ci sono svariati sceneggiatori che dopo aver messo a punto un’idea passano direttamente alla scrittura della sceneggiatura, e scrittori invece, che prima di poter scrivere una pagina di copione studiano meticolosamente il mondo e i personaggi che hanno creato.

Se posso permettermi una massima: scrivete. Scrivete fin quando non esaurite tutte le parole del vostro vocabolario, scrivete anche quando pensate di sapere già tutto. Nel momento in cui iniziate una storia andate alla ricerca di una verità fittizia. Quando scriviamo inconsciamente cerchiamo di dare una risposta alle domande che infestano la nostra esistenza. Alla base dei film non c’è il puro mezzo distrattivo, un racconto che ci faccia dimenticare ciò che ci attanaglia nel profondo, ma una risposta esistenziale. Frammentiamo il dolore che portiamo dentro e ricomponiamolo su una pagina bianca; manipoliamo le nostre incertezze, i sentimenti e le paure creando dei personaggi; attingiamo dalle nostre conoscenze per comporre eventi di una storia.

Cos’è il trattamento cinematografico?

Per costruire meglio la vostra storia vi consiglio il trattamento cinematografico. Esso non è altro che un breve romanzo della storia. Potrete aggiungerci delle battute di dialogo oppure no, sta a voi. C’è da sottolineare che non sarà la storia definitiva, ma vi permetterà di gestire meglio la sceneggiatura. Per quanto riguarda la lunghezza del trattamento i pareri sono vari. Secondo Syd Field non dovrebbe occupare più di quattro pagine.; McKee crede che la lunghezza vari da sceneggiatore a sceneggiatore: Linda Seger pensa debba oscillare tra le otto le quindici pagine. Io vi esorto a scrivere fin quando non avete chiara la storia e i suoi personaggi.

Non sottovalutate i passaggi creativi perché sono fondamentali. Qui di seguito è riportata una citazione di un film la cui sceneggiatura è stata scritta, rielaborata, riscritta, rielaborata ancora e, infine, conclusa.

Un poliziotto di una grande città. Un ragazzo di un piccolo paesino di campagna. Non hanno niente in comune... tranne un omicidio.

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Se il vostro intento è quello di diventare sceneggiatori professionisti vi confronterete molto probabilmente con un trattamento. Per poter vendere il vostro copione questa fase è quasi sempre obbligatoria. Scrivere una sceneggiatura cinematografica è frutto di grandi ricerche ed esperienze.

Non abbiate paura di addentrarvi nel vostro subconscio e tentate di dare voce alle emozioni. Siate clementi con voi stessi, pretendete sempre il massimo, ma lasciatevi un momento di libertà. Imparate a conoscervi, imparate ad amarvi e osservate il mondo da più prospettive. Non lavorate con sufficienza, siate meticolosi nella scrittura, risulterete noiosi agli occhi degli altri, ma dentro di voi si celerà uno straordinario universo di sensazioni. Non vi resta che afferrare la lente d’ingrandimento e scovare le risposte essenziali.

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