I tre atti di una storia compongono e scandiscono le fasi di un film. La base di un racconto, la fonte dalla quale si espande la storia e apre divari che offrono la spinta narrativa necessaria. I tre atti sono l’ordine che danno vita al caos narrativo. Prima di costruire un racconto, dice Syd Field, bisogna conoscere il climax del primo atto, climax del secondo atto e climax della storia. Consapevoli di questi punti essenziali possiamo andare avanti e approfondire con le quattro pagine di trattamento.
Impostazione, confronto e risoluzione. Queste ultime sono le chiavi di lettura degli atti. Esse affrontano parti diverse di un racconto e, man mano che si avanza con la storia, comprendiamo sempre più l’essenza del film. L’impostazione è il Set Up più grande del racconto (CLICCA QUI). E’ il punto di domanda che si ripercuote per tutto il film. Questa fase mostra il mondo che ci viene offerto dalla pellicola e i personaggi che lo abitano. L’impostazione deve essere, necessariamente, tante immagini e poche parole. Dovete tenere sempre presente che il racconto filmico è una storia che parla per immagini.
Le parole sono un contrappunto importante che cela il sottotesto. La consapevolezza è una caratteristica che non ci appartiene. Non siamo quasi mai totalmente consapevoli. Comprendiamo solo dopo, ma tutto questo non è dettato dalla stupidità, ma dall’emotività. Le emozioni ci distolgono dalla profonda coscienza delle nostre azioni. Ci aspettiamo cose tanto grandi dalla vita da non capire che la vita è già grande. Nuotiamo in un mare di meraviglie, la questione è che le onde che si infrangono su di noi non permettono una visione chiara della cosa. Il più delle volte, abbiamo la risposta davanti agli occhi, ma le emozioni prendono il sopravvento.
Il confronto scandisce il secondo atto di un film. E’ il passaggio tra il mondo ordinario e quello straordinario. E’ il viaggio dell’eroe verso la risposta essenziale. Il secondo atto affronta una mole di avvenimenti maggiore rispetto agli altri atti. In questa fase del racconto comprendiamo le battaglie che affronta il protagonista, i dilemmi con i quali deve confrontarsi e le paure che si palesano durante il suo cammino.
Marion: Non sei più l'uomo che ho conosciuto dieci anni fa. Indiana : Non sono gli anni, amore, sono i chilometri. - Indiana Jones - I predatori dell'arca perduta
La risoluzione è la risposta dei tre atti di una storia. Tutti i nodi vengono al pettine. La risoluzione può essere positiva quanto negativa, l’importante è che dia una risposta concisa. La vita del protagonista è cambiata, lui è cambiato. Se il valore della storia non avrà ottenuto una mutazione importante allora non avrete raccontato nulla. La storia genera cambiamento.